home  >   > impianti

Selezione

Impianto di valorizzazione dei materiali da raccolta differenziata

L’impianto si compone di due distinte sezioni:

  • impianto di cernita, pressatura e stoccaggio di carta, cartone e plastica;
  • piattaforma per la cernita e lo stoccaggio dei rifiuti ingombranti, del ferro, del legno, degli pneumatici, dei frigoriferi, delle lavatrici, delle apparecchiature elettriche ed elettroniche e di altri rifiuti.

Per quanto concerne l’impianto di cernita, pressatura e stoccaggio di carta, cartone e plastica il materiale viene lavorato per partite omogenee, tramite un caricatore semovente viene caricato sul nastro di carico di una pressa elettrico-oleodinamica.

Passando sul nastro il materiale viene cernito da operatori al fine di renderlo conforme a quanto disposto dalla convenzione con il recuperatore finale. Il materiale imballato viene portato, tramite carrello elevatore, nell’apposita zona di stoccaggio in attesa di essere conferito all’impianto di destinazione finale.

Relativamente alla piattaforma per la cernita e lo stoccaggio dei materiali ingombranti, del ferro, del legno, etc il materiale viene scaricato, se proveniente da raccolta monomateriale, direttamente negli appositi box o cassoni, altrimenti, quando il materiale risulta proveniente da una raccolta multimateriale, viene scaricato al di sotto di una tettoia con pavimento in cemento armato dove, tramite l’ausilio del caricatore semovente vengono allontanati e conferiti negli appositi stoccaggi i materiali più pesanti, non movimentabili in modo manuale, mentre la squadra a terra degli operatori provvede a separare tutto il restante materiale nelle varie tipologie di rifiuti recuperabili.

Impianti

Impianto trattamento meccanico-biologico dei RSU
Sulla scorta delle indicazioni del Piano Provinciale l’impianto di selezione secco/umido ha le seguenti caratteristiche dimensionali:

  • potenzialità 32.000 t/a
  • n° giorni anno di funzionamento 312 gg/a
  • n° ore di funzionamento giornaliero 6 h/g

L’articolazione impiantistica prevede sulla linea di trattamento del rifiuto tal-quale in ingresso le seguenti sezioni:

  • ricezione Rifiuti Urbani (RU);
  • trattamento RU;
  • produzione e imballaggio del sopravaglio (secco);
  • stabilizzazione e biossidazione della frazione organica selezionata dal rifiuto (Fos);
  • trattamento odori.

AIA DI RICEZIONE - I mezzi di conferimento dei RSU che giungono all'impianto vengono pesati all'ingresso principale mediante una pesa a ponte completamente automatizzata. L'area di ricevimento è contenuta in un edificio completamente chiuso mantenuto in leggera depressione dal sistema di estrazione delle arie . La parte di edificio dedicata alla ricezione e stoccaggio RU ha una superficie geometrica utile di circa 1250 mq. corrispondente ad una capacità massima di stoccaggio pari a 900 mc. equivalente a 315 tonnellate di RU circa. I rifiuti vengono movimentati con una pala gommata; il palista, nell'eseguire questa operazione, allontana i materiali ingombranti non processabili eventualmente presenti per accantonarli su un lato dell'edificio e/o caricarli in uno specifico contenitore. Il palista solleva gli RU così "pretrattati" e li depone direttamente nella tramoggia del mulino aprisacchi ad asse lento. Il mulino aprisacchi è una macchina del tipo a bassa velocità di rotazione, in grado di provvedere all'apertura totale dei sacchetti, realizzando allo stesso tempo una preliminare riduzione dimensionale dei rifiuti stessi.

AREA TRATTAMENTO - Dal trasportatore a piastre, posizionato sotto al mulino lacerasacchi, il rifiuto perviene mediante nastro trasportatore ad un vaglio rotante. Il ripetuto contatto del materiale ottenuto per effetto dalla rotazione del tamburo con la griglia di rivestimento realizza la separazione delle frazioni aventi granulometria inferiore al diametro dei fori, suddividendo l’insieme in due correnti denominate:

  • sottovaglio primario, costituito da un flusso di materiale di granulometria inferiore a 60 mm;
  • sottovaglio secondario, costituito da un flusso di materiale avente granulometria inferiore a 120 mm;
  • sopravaglio, costituito da un flusso di materiale di granulometria superiore a 120 mm.

Il sopravaglio viene raccolto da un trasportatore raccordato al punto di scarico finale del tamburo ed inviato, previa separazione dei ferrosi realizzata mediante l’impiego di un separatore magnetico , a due “containers scarrabili” serviti da un nastro reversibile. Il sottovaglio primario, ovvero la frazione inferiore a 60 mm costituito per la maggior parte da scarti organici e residui di piccole dimensioni viene raccolto da un trasportatore longitudinale all’asse del tamburo, installato al di sotto di questo ultimo che lo invia a un trasportatore di ripresa; questo ultimo raggiunge l’edifico stabilizzazione. Sul trasportatore è previsto, ad installazione trasversale, un separatore magnetico per la intercettazione dei materiali ferrosi. Il sottovaglio secondario, ovvero la frazione inferiore a 120 mm, viene raccolto da un trasportatore longitudinale all’asse del tamburo, installato al di sotto di questo ultimo che lo convoglia su un trasportatore di ripresa il quale alimenta, previo allontanamento dei ferrosi mediante un separatore magnetico ad installazione trasversale, il separatore ad induzione per la captazione dei metalli amagnetici (principalmente alluminio).

Dal separatore ad induzione il flusso principale viene quindi suddiviso in due correnti:

  • una frazione ricca di alluminio che termina in un cassone dedicato;
  • una frazione di scarto che, ripresa da un trasportatore, viene inviata al trasportatore di alimentazione ai containers per il sopravaglio.

AIA DI STABILIZZAZIONE - Per quanto concerne la fase di stabilizzazione l’impianto è strutturato in modo tale che la sostanza organica proveniente dalla selezione meccanica dei rifiuti solidi urbani sia inviata alla sezione di compostaggio aerobico. La sostanza viene trasferita mediante nastro trasportatore. Ultimata la lavorazione l’organico stabilizzato verrà trasferito nella adiacente discarica per essere utilizzato come materiale infrastrato. Tale sistema permette di:

  • decomporre il materiale organico, abbattendone la putrescibilità con trattamento concomitante delle emissioni maleodoranti;
  • ridurre peso e volume del materiale di partenza, mediante una progressiva perdita di anidride carbonica ed acqua;
  • ottenere un prodotto finale stabilizzato, a ridotta pericolosità.

Il tempo di permanenza non è inferiore a 4 settimane e la fase termofila dovrà raggiungere una temperatura di almeno 60° C al fine di garantire la stabilizzazione del materiale stoccato.

BIOFILTRO - Lo stoccaggio in aia dei RSU e la stabilizzazione della frazione organica sono sicuramente fonte di emissioni odorose. Le arie estratte dall’impianto vengono inviate preventivamente ad un abbattimento ad umido mediante “Scrubber a doppio stadio” (Soda ed Ipoclorito di Sodio) con il quale vengono abbattute, mediante processi redox, le componenti chimiche maleodoranti. Successivamente tutto il flusso, prima dell’emissione in atmosfera, è inviato ad un biofiltro nel quale le componenti maleodoranti sono degradate biologicamente grazie a microrganismi fissati su adeguato supporto. Nello specifico caso si è scelto una miscela di cortecce di conifere che assicura una struttura regolare e alta superficie di contatto. Il biofiltro fisicamente è costituito da una vasca in calcestruzzo di 640 mq e la distribuzione dell’aria è assicurata da tubazioni fessurate in materiale plastico.

AREA DI COMANDO - L’impianto è dotata di cabina di comando dotata di quadro sinottico e PLC per il controllo del processo e l’immediata visualizzazione delle anomalie impiantistiche.

Discarica

Impianto di interramento controllato per rifiuti non pericolosi

Il volume totale autorizzato è di 825.000 mc esclusa la copertura finale, la superficie utile delle vasche è di 55.350 mq. Il progetto generale approvato prevede la realizzazione di cinque lotti distinti, attualmente in sopraelevazione.

Ogni cella della discarica è impermeabilizzata con posa in opera di strati di argilla e bentonite al di sopra dei quali sono stati posizionati teli in HDPE (polietilene ad alta densità).

Il drenaggio del percolato sul fondo della vasca è stato realizzato con posa in opera di tubazioni drenanti con collettore principale collegato ad un pozzetto di sollevamento. Il percolato di ogni lotto è convogliato automaticamente in quattro cisterne di raccolta, ciascuna da 30 mc, e da qui portato tramite autocisterne in appositi impianti di depurazione autorizzati.

In discarica, nella quale vengono conferiti i materiali non più recuperabili, la coltivazione procede per strati sovrapposti di circa 1,00 - 1,50 m in elevazione e di una ventina di metri in senso orizzontale, strati che vengono quotidianamente compattati con idonei mezzi tanto da raggiungere un indice di compattazione di circa 1.000 Kg/mc che consente anche lo scarico dei mezzi in sicurezza.

Quotidianamente i rifiuti vengono ricoperti con inerte di idonea pezzatura al fine di evitare la dispersione dei rifiuti da parte del vento, l’accesso dei volatili e le emissioni di odori.

La discarica inoltre è soggetta a continua manutenzione per quanto riguarda il taglio dell’erba lungo le scarpate ed i lotti già chiusi ed inerbiti oltre che ad un servizio di derattizzazione e disinfestazione al fine di evitare il prolificare di insetti, larve e roditori garantendo così la salute degli operatori che in essa lavorano.

Discariche esaurite del Baraccone

Località Baraccone, strada per Frassineto Po, 15033 Casale Monferrato (AL)
La discarica Baraccone comprende due impianti separati (denominati "discarica vecchia" e "discarica nuova") entrambi in gestione post-chiusura.
Entrambi gli impianti sono dotati di un sistema di raccolta del percolato che recapita in 4 serbatoi fuori terra di stoccaggio, periodicamente svuotati a cura di un trasportatore/smaltitore autorizzato.
Vi è inoltre un sistema di captazione del biogas che, nel caso della discarica nuova, convoglia il gas in una torcia di combustione. La discarica vecchia di Baraccone è stata operativa tra il 1979 ed il 1990 ed ha una singola vasca per un volume totale di 250.000 mc.
La discarica nuova è stata operativa dal 1990 al 1994 e si compone di 4 vasche per un totale di circa 140.000 mc.